A Sud del Golfo del Pevero. Il promontorio di graniti e lentischi che arriva sino a Romazzino diventa un’incredibile palestra all’aperto. Questa volta non c’è bisogno di elicotteri o maxy yacht, di  avere tessere di club esclusivi o del Porsche Cayenne nel parcheggio. E’ una Costa Smeralda inaspettata che offre veramente a tutti  la sua incommensurabile bellezza.Pevero trail

Così, grazia all’idea di qualche illuminato appassionato di trail e attività all’aria aperta, le piste che hanno attraversato il promontorio del Pevero da epoca remota, sono state manutenute e soprattutto dotate di segnaletica. E’ diventato facilissimo camminare, correre o percorrerle in mountain bike. Senza timore di smarrirsi e passare il tempo a cercare la strada del rientro. Si può saltare da un sentiero all’altro, scegliendo velocità e sforzo secondo il proprio grado di allenamento. Per i più “fitness” ben 11 stazioni con attrezzi design  hi tec in acciaio, dove è possibile fare varie serie di esercizi.

Scorci mozzafiato strappano anche al più irriducibile runner una sosta. Per rimanere attoniti dalle forme dei graniti e dalla bellezza della natura così sorprendentemente “vicina”. “Stunning view” direbbero in Australia. Il profumo di lentischio, mirto, corbezzolo completa l’esperienza sportiva. Ma se si volesse coltivare anche l’interesse per la botanica allora preparatevi a passare più tempo del previsto in questo meraviglioso angolo della Costa.Pevero health trail

I cartelli della segnaletica sono in semplice legno verniciato. Le mappe si trovano nei punti “start” del Pevero, Ramazzino e Cala Liscia e nelle stazioni di sosta. Inoltre  sono  visionabili con l’apposita APP o nel sito www.peverohealthtrail.com.

Il Pevero Trail non è dentro un Parco, non c’è un’Area Marina Protetta. Eppure si è fatto questo e funziona! Un valore aggiunto  notevole a vantaggio dei cittadini, turisti e persone di tutte le età e provenienze.Pevero health trail

 

 

A me non può che venire in mente il “mio Sinis” dove nei pochi cartelli presenti,  incartapecoriti dal sole e mai manutenuti,  si legge solo Area Marina Protetta Sinis Maldiventre e lo stemma dei contributi comunitari spesi inutilmente. Non posso non ricordare quanti corsi per il turismo sostenibile finanziati dall’Unione Europea si siano susseguiti dal 2015 ad oggi.  Quanti illustri professori siano stati pagati per venire  a dire che la fruibilità di un territorio per il  turismo sostenibile inizia da mappe e segnaletica, e che è sufficiente qualche tavoletta e due barattoli di vernice.

Non posso che constatare con amarezza  che nel Sinis ancora oggi  non c’è un cartello a segnare un sentiero. Non c’è una mappa che non sia la solita che indica la strada per Is Arutas. Non c’è niente che lo renda facilmente percorribile e fruibile da tutti coloro che lo vogliono scoprire con i mezzi del tanto decantato turismo sostenibile.

Eppure il costo di una tavoletta verniciata con una freccia dovrebbe essere anche ben più basso che in Costa Smeralda….Forse sarebbe il caso di fare 200 km e andare a vedere come è semplice fare bene quando esiste la materia prima : la bellezza dei luoghi e della natura. Che avremmo anche nel Sinis. Andare, imparare, tornare (è pure vicino),  realizzare. Quattro azioni non impossibili.  Non servono nemmeno tanti convegni, conferenze, tavole rotonde, corsi, enti riunioni, bandi, contributi. Forse finalmente smetteremo di rimanere fermi all’età della pietra (quella dei Giganti naturalmente).

Un messaggio al Sindaco neoletto, al nuovo Direttore dell’Area Marina Protetta Sinis Maldiventre e a una giunta di giovani volenterosi, affinchè rimuovano l’inerzia di questi anni su un aspetto importante che non richiede tante risorse economiche quanto una buona dose di intelligenza e buona volontà.

Pevero – Cabras 15.10.2018

Daniela Meloni